teatro per l'infanzia e le nuove generazioni

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Gli spettacoli per ogni luogo di Ilaria Gelmi

spettacoli dal vivo che possono essere realizzati anche in spazi non teatrali



LI TROVEREMO OVUNQUE ANDRANNO


di e con: Ilaria Gelmi
una produzione con la collaborazione del Teatro del Piccione
una produzione con il sostegno del Festival Montagne Racconta
tipologia: teatro d'attore
età consigliata: dai 14 anni in poi

Argentina 1976 -1983
In quel periodo molte persone, non in linea con il regime militare, vengono internate in centri clandestini, torturate e fatte sparire. Una intera generazione eliminata.
Questa storia lega l'Italia all'Argentina.
Un italiano, migrato da bambino in Argentina, partecipa allo scempio e poi, qui in Italia, trova un luogo dove rifugiarsi e poter vivere libero sebbene sia ricercato dall'Interpol per crimini contro l'umanità. Qui in Italia, chi gli vive accanto di questa storia non ne vuole parlare: "è una brava persona", "è successo in un posto lontano", "sarà Dio a giudicare"...
Sì, è accaduto oltreoceano, tanto tempo fa, ma non si può far finta di niente, non si può tacere.
È importante raccontare, vedere come noi esseri umani possiamo rimanere indifferenti anche davanti all'orrore.
È importante raccontare a chi non l'ha vissuto per permettergli di trovare dentro di sé gli anticorpi affinché ciò che è stato non debba ripetersi. Questo spettacolo si è nutrito di libri, film, documentari che trattano di quel periodo, atti giudiziari del processo e interviste ai sopravvissuti che hanno riconosciuto nell’italiano uno dei loro aguzzini.
Scoprire la prossimità del male è stata la scintilla che ha acceso in me la necessità di raccontare.
La Storia la conoscevo, ma mi mancava un pezzo, quello più vicino a me.






CORPI AL VENTO




di e con: Ilaria Gelmi e Antonella Ruggiero
disegno luci: Tea Primiterra
messa a punto del lavoro delle attrici: Roberto Anglisani
messa a punto del lavoro delle narrazioni fisiche: Elisa Cuppini
tipologia: teatro d'attore
età consigliata: dai 14 anni in poi

Una storia antica narrata da due corpi e due voci che si impastano, disgiungono, intrecciano, sovrappongono, fino a diventare un solo corpo e una sola voce. Una madre, Pasifae, la madre del Minotauro, Arianna, la prima figlia, famosa per il filo con il quale portò Teseo in salvo dal labirinto, Fedra, la seconda figlia, una donna che non può trattenere una passione che le sgorga da dentro. Donne cretesi, “le luminose” le chiamavano, tutte accomunate dallo stesso destino. Tutte fragili di fronte alle passioni d’amore, tutte vittime della stessa maledizione. Fragili, come la creta. Noi, donne, siamo tutte fatte di creta. Un mito classico in chiave personale, femminile, ironica e contemporanea. Creta è la culla di questa storia, un’isola circondata dal mare, il Mediterraneo. Il mare è anche lui protagonista, in questo racconto, attraverso il mare, l’amore arriva o si allontana. Due attrici/narratrici in scena: Antonella Ruggiero e Ilaria Gelmi, hanno creduto nella possibilità di sperimentare una forma diversa, rispetto alla narrazione tradizionale, che già praticavano nei loro spettacoli, raccontare insieme. Antonella è pugliese e Ilaria è emiliana. Non sono vicine fisicamente e questo poteva da principio sembrare un ostacolo. Hanno invece col tempo scoperto il piacere di incontrarsi in posti sempre nuovi, disposti ad ospitarle e ad accogliere il loro lavoro.






PASSAGGI




di e con: Ilaria Gelmi
con la collaborazione di Francesco Niccolini
con il sostegno del Festival "Montagne Racconta"
tipologia: teatro d'attore
età consigliata: dai 14 anni in poi
DISPONIBILE ANCHE IN LINGUA SPAGNOLA

"Il viaggio è da sempre un mezzo ed un fine, è una scelta di vita o per alcuni l'unico modo possibile di vivere; è la metafora della vita stessa"
"La scelta del viaggio in autostop è una scelta di fiducia negli altri esseri umani"
-Pippa Bacca

L‘ autostop è il filo del racconto: questo modo di viaggiare apparteneva già ai miei genitori coi quali l’ho condiviso e imparato, per molti anni è stato il mio unico mezzo di trasporto. Racconto dei miei viaggi solitari, assieme a mia madre, dei miei genitori negli anni ‘70 in Italia e all‘ estero… Queste storie si intersecano con quelle in autostop di Pippa Bacca, artista performer milanese, da bambina con sua madre, le sorelle e poi spesso da sola in giro per il mondo. Racconto anche del suo ultimo viaggio nel 2008: come espressione artistica e messaggio di pace, vestite da sposa, Pippa e Silvia Moro partirono da Milano per raggiungere in autostop Gerusalemme ma per Pippa il viaggio terminò tragicamente ad Istanbul. Nonostante la diversità della scelta – per Pippa è stato un atto performativo mentre per me un agire nella quotidianità - l'autostop rappresenta un potente strumento di provocazione rispetto allo stereotipo del femminile e, al tempo stesso, "termometro" delle relazioni e di "come va il mondo". Nelle storie raccontate accanto all’umanità che si incontra e si confronta, il cibo diviene nutrimento in senso reale e simbolico. Raccontare dei viaggi in autostop significa parlare di incontri tra persone e culture diverse, di come piano piano si inizia a scorgere l’altro oltre la semplice apparenza, dell'intimità che si crea anche attraverso i silenzi, non tutti uguali. Ci si prende un tempo per stare, condividendo un tratto di strada che diventa un’opportunità di incontro o anche solamente un dono da parte di chi ti offre un passaggio.
Questo spettacolo vuole incoraggiare i ragazzi per superare la paura dell’inaspettato con cui ci si confronta ogni volta che si intraprende una nuova esperienza. Il desiderio di incontro quasi sempre porta ricchezza e condividere questa fiducia fa bene al cuore e alla vita





L’ALBERO VANITOSO


narrazione con oggetti e organetto
+ laboratorio esperienziale con i bambini

di e con Ilaria Gelmi
età consigliata:
-versione 1 dai 3 ai 5 anni (per 1 sola classe alla volta)
-versione 2 dai 6 ai 10 anni (per 1 sola classe alla volta)


Per il Progetto “A come albero” della Provincia di Parma, Ilaria Gelmi ha realizzato questa proposta di spettacolo e laboratorio. L'attrice racconta la storia animando oggetti e suonando un organetto. La storia parte da un seme per raccontare la storia di un albero e della sua trasformazione. Alla fine del racconto dal seme alla fioritura, i bambini ripercorreranno il percorso della vita di un albero, come metafora del percorso della propria vita. Attraverso il gioco teatrale saranno i protagonisti di profonde e semplici improvvisazioni. Fin dall'inizio la proposta è stata pensata a scuola e per una sola classe, adesso la riproponiamo nel rispetto di tutte le norme anti-covid, con una durata totale di circa 80/90 minuti.





VASSILISSA E LA BABA JAGA



di e con: Ilaria Gelmi
in collaborazione con Compagnia Burambò
età consigliata: dai 4 ai 9 anni
allo spettacolo può essere abbinato il laboratorio DALLA PAURA AL DESIDERIO
(vedi pagina laboratori)

La storia è raccontata da una sarta seduta su una sedia che utilizza oggetti quotidiani che sono in continua trasformazione, capaci di condurre in diversi ambienti e di suscitare emozioni e suggestioni rivelando suoni e ritmi sempre diversi. Per esempio un telaio porta gli spettatori dalla cucina della casa della strega, all'interno del bosco notturno, diventa una macchina da cucire, il letto della mamma, una porta, uno steccato, un tavolo, uno specchio... L’attrice dà vita ai vari personaggi che si incontrano durante lo svolgersi del racconto (anche una scarpa per un momento diventa un personaggio che parla a colpi di suola) e dedica particolare attenzione al rapporto che Vassilissa ha con la propria bambolina, la sua parte istintuale, ascoltata attraverso la pratica del dialogo interiore, che le permette di superare paure e difficoltà e, alla fine, di crescere.





POLLICINO



di e con: Ilaria Gelmi
età consigliata: dai 3 ai 10 anni

Pollicino è il figlio più piccolo di una famiglia di sette fratelli. Abbandonati nel bosco dai genitori, sarà l’unico a non disperare e, attraverso il coraggio e l'ingegno, riuscirà a portare in salvo sé e i fratelli e a farsi apprezzare dal primogenito.Il racconto affronta il rapporto tra il primogenito e l'ultimo nato, inizialmente fatto di continui litigi e dispetti e che in seguito, grazie alle peripezie che si troveranno ad affrontare, subirà un profondo cambiamento. L’attrice in scena utilizza l’arte della narrazione dando vita con voce e corpo ad ogni personaggio, creando luoghi ed atmosfere, con l’ausilio di svariati effetti di luce. Prendono spazio i sogni di Pollicino che lo accompagnano in quelle notti a pancia vuota e saranno anche premonitori di un possibile futuro che, ascoltandoli, Pollicino riuscirà a cambiare in modo favorevole. I bambini in questo spettacolo vengono rapiti dal racconto, catapultati nella storia e rimangono col fiato sospeso da quando appare l'Orco fino a quando Pollicino e i fratelli riescono a scappare nel bel mezzo della notte…





LA PASTORA



di e con: Ilaria Gelmi
età consigliata: dai 3 ai 10 anni

E' la storia della nascita di Gesù raccontata attraverso gli occhi di una pastora, rappresentata come un quarto re magio, un re magio dei poveri che, vedendo Gesù al freddo senza niente, torna a casa a prendere quello che ha: un sacco di lana. Per un attimo si vergogna di porgere il suo dono di fianco a quello dei re magi, ma con l’oro e con l’incenso non ci si scalda. Così torna alla stalla giusto in tempo prima che Giuseppe, Maria e Gesù ripartano. Saranno i bambini ad aiutarla a far arrivare la lana a Gesù. E’ una storia che parla di solidarietà, quella semplice, diretta e umana senza alcun secondo fine. La Pastora dà vita ai vari personaggi utilizzando la lana che diventa Gesù bambino, la barba del Re Magio, la stella cometa e tante altre presenze ed oggetti.





CENERENTOLA



di e con: Ilaria Gelmi
regia di Daria Paoletta
età consigliata: dai 6 ai 10 anni

In questa versione della fiaba, determinante è il ruolo della narratrice, che conduce il pubblico nell'esplorazione di un'infanzia disagiata. Cenerentola rappresenta uno dei tanti piccoli maltrattati che, dall'impossibilità di comunicare con il mondo degli adulti, si difende rifugiandosi in un mondo immaginario dove gli oggetti sono parlanti e rassicuranti. E' così che, la fata lascia posto alla parte più intima di una Cenerentola che trova il coraggio di cambiare la sua sorte...