teatro per l'infanzia e le nuove generazioni
Dai progetti con Centro Teatrale Minimo
ASINO A CHI?
di e con: Cristina Carbone e Alessandra Tomassini Stabile
disegno luci: Vincenzo De Angelis
collaborazione artistica: Marco Manchisi
tipologia: teatro d'attore
età consigliata: dagli 8 anni in poi
C’era una volta a scuola il banco degli asini, un vecchio banco di legno come gli altri, ma isolato in fondo all’aula. In quel banco della vergogna si usava mettere in castigo chi peccava di monelleria, chi non aveva voglia di studiare, o si ostinava a non imparare le tabelline, a non azzeccare i congiuntivi, a scrivere squola con la q, a dimenticare i quaderni a casa, e per giunta a disturbare le lezioni. Accadeva a quegli allievi che facevano disperare tutti per il loro carattere ribelle, sempre pronti a fare di testa propria, infischiandosene delle punizioni e del giudizio degli altri, e per questo considerati mediocri, inetti, dei veri e propri somari insomma! Con il tempo, però, le cose sono cambiate, e quelli che prima venivano additati come difetti si sono rivelati guizzi di genialità, di originalità nel saper guardare alle cose della vita e del mondo. "Asino a chi?" racconta alcune delle vite di questi uomini e donne colti nel momento della loro infanzia, che hanno lasciato un segno nella storia, nelle arti, nella scienza, riuscendo a superare gli inciampi della vita e a realizzare i propri sogni.
"Asino a chi?" nasce da un progetto di ricerca teatrale iniziato nel 2017, attraverso un ciclo di laboratori dedicati ai bambini della scuola primaria dal titolo Somari! con l’intento di indagare le loro riflessioni circa la vita dei personaggi raccontati attraverso tematiche quali la libertà, il diritto di essere ascoltati, la diversità, il giudizio degli altri, e il coraggio di non farsi vincere dagli ostacoli che si incontrano nella vita per realizzare i propri sogni.
LA SIRENETTA
liberamente ispirata all'omonima fiaba di Hans Christian Andersen
progetto, adattamento scenico e narrazione: Alessandra Tomassini
musiche originali: Alfredo Laviano
disegno luci: Vincenzo De Angelis
scenotecnica: Gioacchino Gramolini
tipologia: teatro d'attore e musica dal vivo
età consigliata: dai 7 anni in poi
“In alto mare l’acqua è azzurra
come i petali del più bel fiordaliso
e limpida come il cristallo più puro…”
Inizia così una delle fiabe più conosciute e amate di Hans Christian Andersen, la cui protagonista è una piccola sirena alle prese con il suo mondo interiore e il desiderio di conoscere quello umano al quale vorrebbe tanto appartenere. Lo struggimento aumenta quando allo scoccare del suo quindicesimo compleanno le viene dato il permesso di salire in superfice qui incontrerà un giovane principe a cui salverà la vita durante una tempesta e del quale si innamorerà, determinando così il suo inesorabile destino. La Sirenetta, oltre ad esprimere l’immagine della sirena romantica nella quale convivono simboli e archetipi di culture diverse, è una fiaba che parla del difficile processo e del sacrificio che il cambiamento interiore comporta: il passaggio dall’età infantile all’età adulta prevede il disagio dell’incompletezza, del non essere né carne né pesce, dentro il quale la protagonista è immersa costantemente. Ma la Sirenetta è anche una fiaba d’iniziazione che prevede la rinuncia di alcune parti di sé per poter rinascere a nuova vita: l’abbandono dei legami di sangue permette di accedere al mondo di sopra e a quei legami di cuore ai quali l’animo umano ambisce sempre perché portatori di valore e ricchezza nell’esistenza di ciascun individuo.
STRANESTORIE MITICHESTELLE
viaggio siderale per 2 voci e chitarra
progetto, testi e narrazione: Alessandra Tommasini
musiche dal vivo originali: Elena Zinnamosca
disegno luci: Vincenzo De Angelis
una produzione: CentroTeatraleMinimo
tipologia: teatro d'attore e musica dal vivo
età consigliata: dai 14 anni in poi
Nelle Metamorfosi di Ovidio si racconta che Zeus diede all’uomo un viso perché potesse alzare lo sguardo e guardare le stelle. Ora come allora la volta celeste custodisce il mistero della creazione, della vita e della morte, della bellezza e dell’amore; un’eredità che ci accomuna ai popoli di tutte le epoche e latitudini. Nel tempo sono cambiati il paesaggio, il territorio, gli usi e i costumi di ciascun popolo, mentre l'unica cosa che è rimasta immutata è il cielo notturno che ci sovrasta, tale e quale a quello che sovrastava i nostri avi. Lo spettacolo è un piccolo viaggio alla ricerca delle nostre origini tra miti, costellazioni, racconti e musica, tracciate dalla mappatura del cielo e da quelle strane luci che lo abitano.